Che cosa è il seminario
minore?
Quando si parla del
seminario di Ozieri, certamente la mente va alla struttura di via Monserrato,
l'edificio grande e spazio che visto dall'alto del colle pare una stella
cometa. In realtà esso è molto di più che un edificio: è un'esperienza di
vita comune. Il seminario è una comunità di ragazzi in cerca della propria
vocazione. La stessa parola "seminario" racchiude il termine
"seme" che richiama il germe della vocazione che Dio ha messo nel
cuore di ogni uomo.
Parliamo perciò di una
famiglia, dove alcuni ragazzi con i loro educatori condividono la vita
quotidiana fatta di preghiera, studio, gioco, amicizia e condivisione.
La fatica sui banchi di scuola, il tempo e l'impegno dedicati allo studio, è forse la piccola croce dell'esperienza di un ragazzo, ma esprimono l'impegno per crescere come persone anche attraverso le nuove conoscenze del sapere. Si compie però il proprio dovere animati dalla speranza di godere la gioia del contadino quando a giugno raccoglie i frutti maturi e rigogliosi del suo campo.
Nel gioco, nel
divertimento e nel tempo libero, si esprime, in tutta la
sua bellezza, la gioia e la vivacità. Divertirsi insieme è fare
esperienza di fraternità, di amicizia. E' proprio nella spensieratezza dei
momenti di gioco che ci si conosce meglio e s’impara a stimarsi. In seminario
abbiamo poi un campo da calcio, uno di pallavolo, abbiamo una bellissima sala
musica, dove suonare vari strumenti e cantare insieme. Guardiamo anche la TV,
giochiamo a ping-pong, a calcio da tavola, a biliardo.
Ognuno nel silenzio
e nella contemplazione costruisce un rapporto sempre più profondo col Padre,
sente Gesù fratello e amico, chiede il dono dello spirito santo, affida alla
Madonna i pensieri e le intenzioni più vere perché si realizzi nella sua vita
solamente la sua volontà.
In questa comunione di vita, dove ciascuno contribuisce con i suoi doni a creare un luogo di gioia e di comunione, si impara ad ascoltare la voce di Dio e a fare la sua volontà.
In questa comunione di vita, dove ciascuno contribuisce con i suoi doni a creare un luogo di gioia e di comunione, si impara ad ascoltare la voce di Dio e a fare la sua volontà.
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